Firenze, Tesori nascosti

Tesori nascosti
Cenacolo di Sant’Apollonia


Il museo occupa una parte dell’antico monastero delle benedettine di Sant’Apollonia, dove, nel 1447 circa, Andrea del Castagno affrescò la parete di fondo del refettorio con l’ "Ultima Cena", la "Crocifissione", la "Deposizione" e la "Resurrezione".
Indirizzo: Via XXVII Aprile, 1 - Firenze
Sito Web : www.polomuseale.firenze.it/musei/apollonia
Orari : Aperto dal lunedì alla domenica dalle 8.15 alle 13.50, Chiusura II e IV lunedì, III e V domenica del mese; Capodanno, 1° maggio, Natale
Biglietti: Ingresso gratuito

Tesori nascosti

C'è un tesoro che a Firenze rimane nascosto, benché sia accessibile a chiunque.
Questo tesoro è custodito nel centro di Firenze, nei pressi di Piazza San Marco, a due passi dal Duomo, in una strada che purtroppo non è pedonalizzata ma anzi, di massimo traffico autoveicolare.
Da lì si transita senza dare grande attenzione a quello che c’è intorno ed è difficile notare l'ex Convento di Sant’Apollonia, che di suo mantiene una facciata anonima come facesse di tutto per passare inosservato.
Figurarsi l'immaginare di trovare oltre quelle mura uno straordinario tesoro dell’arte, accessibile a chiunque e senza pagamento di un biglietto d’accesso.
Pochi conoscono questa opportunità e quindi c’è la possibilità di visitare in solitudine il Museo del Cenacolo e godersi la visione dell’Ultima Cena, lo straordinario affresco di Andrea Del Castagno, risalente al XV secolo.
Occupa una parete del refettorio, secondo un uso molto diffuso negli antichi collegi e monasteri che comanda di dedicare a quel passaggio dei vangeli una parete del luogo in cui monaci e monache consumano il pasto.
Con una differenza: che in questo caso a dominare il luogo in cui le monache benedettine si sono ristorate per secoli è un capolavoro assoluto dell’arte.
Un privilegio che le suore hanno vissuto come una cosa quotidiana, forse smettendo presto di percepirne la grandezza.
Una disattenzione indotta dall’assuefazione alla bellezza che in fondo è la medesima da cui sono colpiti i fiorentini.
Talmente circondati dal tante meraviglie storico-artistiche da aver perso la capacità di apprezzarle.
Così avviene che un’opera come l’affresco di Andrea Del Castagno rimanga ignota a gran parte dei fiorentini stessi, e che sorte analoga tocchi ad altre opere d’arte custodite a Sant’Apollonia.
Vi si trovano opere di Andrea Del Castagno, di Paolo Schiavo, Neri Di Bicci, Domenico Veneziano, in parte provenienti da altri siti fra i quali l’ospedale di Santa Maria Nuova.
E a chi s’inoltra entro quelle mura, è riservata la bellezza dei chiostri, la loro maestà e il senso profondo del raccoglimento che generano nel visitatore.
Un’atmosfera impensabile per chi si è lasciato il caos della città soltanto qualche passo e qualche istante alle spalle e sceglie di indugiare lì dentro prolungando la magia.
Tesori nascosti
L'Ultima cena di Andrea Del Castagno