La storia di Danae e Giove: il mito della pioggia d'oro

Argo, dalle molte torri, era governata da Acrisio che aveva una sola figlia Danae, bellissima ma che non poteva succedergli al trono.
Acrisio andò dunque a consultare un oracolo che gli rispose che Danae gli avrebbe dato un nipote maschio, il quale sarebbe diventato un grande eroe, ma che sarebbe stato causa della sua morte e avrebbe poi regnato al suo posto.
Per impedire il compimento della profezia, Acrisio fece costruire una prigione sotterranea in una delle torri della città con mura di bronzo, dove fece rinchiudere Danae.
La sfortunata Danae, fra le mura di bronzo, era controllata da sentinelle armate che avevano il compito di non far passare nessun uomo.
Ma Giove (Zeus) per penetrare nel sotterraneo e fare che la profezia (volere degli dei) si avverasse, si trasformò in pioggia d'oro che, durante un temporale piovve sulla torre e penetrò sotto terra, attraversando le pareti di bronzo, inzuppò di sé Danae addormentata, fecondandola.
Quando nacque Perseo, il figlio di Danae, Acrisio, udendo i vagiti del piccolo, capì che gli era nato un nipote, perse la testa dal terrore e, rinchiusi Danae e il figlio in una cassa, li fece buttare in mare per liberarsi di loro e cambiare il destino.
Per volere di Giove la cassa rimase a galla e si arenò sulla sponda dell'isola di Serìfo, una delle Cicladi, di cui era re Polidette.
Il fratello del re, mentre era a pesca, trovò la cassa ed i due naufraghi e li portò al palazzo di Polidette che li accolse benignamente.
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ANONIMO


Danae riceve Zeus sotto forma di pioggia d'oro. cratere beotico, anonimo, 450-425 a.C. Museo del Louvre, Parigi


Anche Danae soffrì di lasciare la luce del cielo,
chiusa entro cella di bronzo, prigioniera di sepolcrale tamano.
E pur era d'onorata progenie, o figlia o figlia,
e in grembo serbava il rampollo di Zeus,
che pioggia d'oro fecondò. (Sofocle, Antigone, 944 - 950)


BEATO ANGELICO


Beato Angelico: Annunciazione 1430-32


Cosa ci fa una Annunciazione del Beato Angelico in cima ad un post che tratta un mito erotico come quello di Danae? Basta guardare l'immagine senza prevenzioni - cosa non facile - per accorgersi delle somiglianze fra i Miti (maiuscoli, perché i Miti sono i fondamenti della civiltà umana). E' probabile che il Beato Angelico non conoscesse il mito di Danae e questo rende tutto più intrigante, perché la scelta di Annunciazioni così è molto vasta: Carlo Crivelli e Filippo Lippi, ad esempio.
Quindi la storia che ho raccontato nel primo post ha una coerenza sospetta: un mito pagano cancellato con l'avvento del Cristianesimo e che risorge col Rinascimento, assumendo un prevalente aspetto erotico, per la gioia raffinata o lubrica di mecenati e pittori. E' proprio così? danae_1475-80_de_civitate_01.jpg
Nel benemerito sito Iconos ho trovato due immagini significative. Purtroppo sono piccole, ma ci si rende conto delle sottese ambiguità.
Negli anni 1475-80, un certo Maître François miniava un manoscritto del De Civitate Dei di sant’Agostino; l'immagine che inserisco a sinistra rappresenta Giove come un re che da una parte lascia cadere delle monete in grembo a Danae, dall'altra abbraccia un ragazzo, cioè Ganimede. Con una scritta sopra, come se fosse un fumetto: “Jupiter fuit sodomita”. Una chiara propaganda contro gli dei falsi e bugiardi del paganesimo. Questo non se l'è inventato il miniatore, che fa solo riferimento a ciò che Sant'Agostino aveva scritto nel De Civitate Dei, accostando Danae e Ganimede per oltraggiare i miti pagani. danae_franciscus_retza_1490_01.jpg
Ma attorno al 1490 il monaco Franciscus de Retza scriveva il Defensorium Inviolatae Virginitatis Marie, pubblicato a Basilea.
C'è una frase significativa: “Si Danae auri pluvia pregnans a Jove claret, cur Spiritu Sancto gravida Virgo non generarete?”.
La xilografia contenuta nel testo è una immagine di Danae nella torre.
Tiene le braccia incrociate sul petto come la Madonna del Beato Angelico: Danae simbolo di Pudicizia e Castità.
C'era una doppiezza, nel modo di affrontare i miti pagani: o li si oltraggiava, oppure si cercava di utilizzarli.
Queste immagini esprimono le due polarità.
Con una aggiunta importante: la pioggia d'oro diventa luce dorata, come sarà anche in Rembrandt.
L'attegiamento del Cristianesimo verso i miti pagani nasce con la genialità di Paolo di Tarso, e sarà tipico di tutti i monoteismi (e dei monoateismi!): quelli che sono fuori o li converti o li sottometti.
Era così anche nell'ebraismo, con la differenza fondamentale che si trattava di una religione etnica.
Come con l'induismo: non esistono missionari ebrei o missionari induisti.
Ma il politeismo indiano aveva in sé una tollerenza, una autolimitazione legata al proliferare degli dei e dei miti.


LOTTO LORENZO


Lorenzo Lotto: Allegoria della Castità (part) 1505 ca. 42,9 x 33,7 cm Washington, National Gallery


Negli anni fra Quattrocento e Cinquecento esisteva un'altra ambiguità, più culturale che religiosa.
Ne è un ottimo esempio il quadro di Lorenzo Lotto, che richiama immediatamente Danae, magari una Danae più sognante, che preferisce i fiori all'oro.
Sul quadro del Lotto, grandi discussioni. Sono arrivati perfino a tirare in ballo la Laura del Petrarca:

Da' be' rami scendea
(dolce ne la memoria)
una pioggia di fior' sovra 'l suo grembo;
et ella si sedea
humile in tanta gloria,
coverta già de l'amoroso nembo.
Qual fior cadea sul lembo,
qual su le treccie bionde,
ch'oro forbito et perle
eran quel dí a vederle;
qual si posava in terra, et qual su l'onde;
qual con un vago errore
girando parea dir: Qui regna Amore.

Sembra più plausibile il riferimento ad una figura femminile distesa (ninfa alla fontana) in una xilografia dell’ Hypnerotomachia Poliphili (1499).
Il quadro del Lotto contrappone la luminosa figura femminile centrale alle oscure figure laterali: il mondo civilizzato e il mondo della foresta.


BENVENUTO CELLINI


Benvenuto Cellini, Danae



BOUCHER


Boucher: Danae Bayonne, Musée Bonnat


Ecco un disegno di Boucher, in cui compare il consueto armamentario: l'Amorino, il letto con Danae distesa, la luce danarosa che irrompe dall'alto.
Ormai il mito è solo il pretesto per una rappresentazione libertina in fondo più casta di altre raffigurazioni di Boucher.
E così sarà in tutto il Settecento e nell'Ottocento.
Rappresentazioni ripetitive, cercando sempre nuove modelle (questo mi ricorda qualcosa).
I quadri migliori sono i più direttamente erotici, non quelli che si appigliano ad una simbologia a cui non credeva più nessuno.


CORREGGIO


Correggio, Danae, 1531


Ultimo degli amori di Giove.
Raffigura giove stavolta nelle sembianze di una pioggia dorata e Danae su due soffici cuscini.
Danae si offre a Giove che entra nel su ogrembo sottoforma di polvere d'oro che cade da una nuvola sospesa sopra il letto.
Un genio alato facilita l'impresa, reggendo il lenzuolo per agevolare la pioggia dorata.
Sotto due putti sembrano ignari della scena e proseguono nei loro giochi infantili.
L'opera è custodita a roma nella galleria borghese ed è stata realizzata tra il 1531 e il 1532


ARTEMISIA GENTILESCHI


Artemisia Gentileschi, Danae, 1612



ORAZIO GENTILESCHI


Orazio Gentileschi, Danae, 1621



JACOB VAN LOO


Jacob Van Loo, Danae



FANTIN-LATOUR HENRI


Henri Fantin-Latour(1836-1904), Danae



LUCA GIORDANO


Luca Giordano, Danae



KLIMT


klimt gustav: Danae, 1907-08, Olio su tela, 77x83 Vienna, Galerie Wurthle.


La maternità, la fecondità, il principio femminile dell'universo... l'abbandono erotico della fanciulla tra sogno e realta'.
Tutto attraverso innovazioni talmente semplici che nessuno ci aveva pensato: la posizione fetale della donna che ben si inserisce nella forma quadrata, le monete d'oro quasi rese fluide come un fiume luminoso che scorre, i veli oscuri e trasparenti, il preziosismo dei capelli, gli effetti quasi da mosaici bizantini.
Se gli occhi chiusi e la posizione rilassata suggeriscono l'abbandono onirico, la mano leggermente contratta, il colore rosso dei capelli delle labbra e delle gote conferiscono una forte carica erotica.
Klimt è uno dei pittori che rappresenta meglio il mito di Danae: ella viene dipinta in posa sensuale, sommersa da una pioggia di monete d’oro; gli storici dell’arte hanno sempre parlato di “forme ovaloidi”, “ornamenti” e “dischi di filigrana d’oro”, e questo è ciò che nota anche un normale osservatore.
Ci sono voluti gli occhi del biologo Scott Gilbert, dello Swarthmore College in Pennsylvania, per identificare queste forme come delle cellule embrionali, i blastocisti, che altro non sono che l’embrione nelle sue primissime fasi di sviluppo (5°-7°giorno), che scorrono lungo i fianchi della principessa.
Secondo Gilbert, che ha condotto questi studi con la storica della scienza Sabine Brauckmann, l’uso di questi soggetti nella pittura di Klimt sta a simboleggiare il concetto di creazione e nascita di una nuova vita.
La Brauckmann, per scoprire dove Klimt avesse acquisito tali conoscenze, ha passato al setaccio gli archivi di Vienna, fino a concludere che il pittore austriaco frequentava delle serate sull’embriologia tenute dall’anatomista Emil Zuckerkandl e dalla moglie Bertha, una scrittrice con la passione per l’arte, che amava invitare la sua cerchia di amici di talento a conferenze scientifiche con tanto di diapositive di vasi sanguigni, cellule del cervello e le altre meraviglie microscopiche.


REMBRANDT Harmenszoom Van Rijn


rembrandt harmenszoon van rijn, danae, 1640

Danae è un dipinto ad olio su tela di cm 185 x 203 realizzato nel 1636, ma rimaneggiato successivamente, dal pittore Rembrandt Harmenszoon Van Rijn.
È conservato al Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo.
Rappresenta la giovane sul suo letto, illuminata da una luce dorata, che potrebbe alludere alla purezza dell'amore divino, concetto rafforzato dalla presenza dell'amorino alla testa del letto, simbolo di castità.
Nel 1985 il quadro fu deturpato con dell'acido.


AUGUSTE RODIN


auguste rodin, danae



RUBENS danae_rubens_sarasota_01.JPG Rubens: Danae (1616-18) Sarasota, Ringling Museum of Art Ho trovato una Danae di Rubens che non conoscevo, dipinta negli anni 1616-18. L'Amorino che alza il drappo rosso ci guarda complice, sta lavorando per noi. Lo sguardo di Rubens è però rivolto alla felicità di Danae, che in questo momento non pensa al denaro, ai gioielli, alle stoviglie d'oro a cui pensa invece la fantesca (messa in secondo piano). Un quadro di erotismo felice, naturale, esibito, senza volgarità ma comunque terrestre, in movimento. Grande la differenza con le Danae del Tiziano, e non solo perché Rubens è compiutamente barocco.


TIEPOLO


Giovanni Battista Tiepolo: Giove e Danae 1736, 41 x 53 cm Museo dell'Università, Stoccolma

Tiepolo vide Danae come una prostituta, mutando la consuetudine del Cinquecento e del Seicento che ne diffondeva l’immagine di concubina dei potenti.
Tintoretto ritrasse Veronica Franco, poetessa e cortigiana che cercava di innamorarsi per essere più vera nel rapporto con gli amici-clienti.
E pochi decenni dopo presero a circolare le illustrazioni de La vita et miseranda fine della puttana
Il quadro del Tiepolo è di piccole dimensioni, però preferisco inserire anche il particolare centrale. Mi fa gioco, perché le parole di Roberto Calasso lo spiegano benissimo.
Sono nel libro "Il rosa Tiepolo" (un libro necessario, era ora che si rendesse giustizia al grande pittore):
"Se si percorre la folta galleria dedicata agli Amori degli Dei, si vedrà che pochi quadri osano spingere il grottesco al punto di Danae e Giove di Tiepolo, dove a una Danae intorpidita che ostenta un fianco dalle natiche massicce, ingombranti e frolle, corrisponde una dueña livida e rapace, preoccupata soltanto di raccogliere sul suo vassoio tutte le monete che piovono dal cielo, senza perderne una sola, mentre un Giove dalle carni senili cavalca frettolosamente una nube, in attesa di inoltrarsi nello scomposto letto di Danae".

TIZIANO VECELLIO


Tiziano Vecellio, Danae, 1531


tiziano vecellio, danae, 1545.jpg



JAN GOSSAERT


Jan Gossaert, Danae, 1527.jpg


Per comprendere quanto sia grande l'innovazione di Tiziano, basterà confrontare la sua tela con la Danae del pittore tedesco Jan Gossaert.
In questo quadro, la figura di Danae è posta al centro di un'architettura ottagonale.
Anche se l'effetto della sabbia che cade verso il basso, è fortemente suggestivo, non è paragonabile alla sensualità che promana dalla Danae di Tiziano, distesa come un'amante sul letto disfatto, con le gambe aperte, in un attegiamento di completa accettazione e soddisfazione.


JOACHIM WTEWAEL


Danae, Joachim Wtewael, 1585 / 1600, Louvre



HENDRICK GOLTZIUS


Hendrick Goltzius, Danae



GIRODET TRIOSON


Girodet-Trioson - Mademoiselle Lange as Danae,1799