"il Parco e La Villa di Pratolino”

Fu Francesco de Medici, figlio di Cosimo I - al quale era succeduto da pochi anni nel governo di Firenze - ad acquistare, nel 1568, i venti ettari di terreno "quattro miglia ad ostro di Vaglia e alto sul mare 750 braccia, in un luogo aspro e scosceso", col proposito di realizzare un ambizioso progetto.
Infatti, l'anno successivo, Francesco incaricò il Buontalenti, da qualche tempo architetto di fiducia della famiglia, di iniziare i lavori per la costruzione di una villa che poi diverrà famosa in Europa, e il cui modello sarà imitato da molti principi e signori del tempo.
Una cifra da capogiro. La molla che fece scattare l'idea della grande impresa, fu l'amore per Bianca Cappello, la bella veneziana giunta a Firenze nel 1563, alla quale Francesco fu legato da grande passione.
Fu per Bianca che il Medici volle far sorgere questo luogo, «la cui bellezza e magnificenza non possono essere minutamente descritte», come osservò il grande scrittore e filosofo francese Michel de Montaigne che, invitato a Pratolino, in occasione del termine dei lavori, appuntò nel suo diario questa frase.
Grazie a questa e ad altre testimonianze, scritte o pittoriche, possiamo avere un'idea della grandezza e dell'imponenza di quest'opera, oggi pressoché scomparsa.
Sappiamo che i lavori durarono più di dieci anni, a fronte di una spesa di 782.000 scudi d'oro (una cifra da capogiro, per quei tempi), e che la villa contava centoventi stanze, tutte arredate con mobili preziosi.
L'immensa dimora non fu solo rifugio per i due innamorati: vi erano ospitati e accolti anche i tanti amici del padrone di casa, in occasione di sontuosi banchetti e feste.
Il parco delle meraviglie. Il palazzo era circondato da un magnifico parco, sulla cui superficie si trovavano fontane ornate di belle statue, laghetti, corsi d'acqua popolati da gamberi e pesci rari, stagni e cisterne, e tantissime grotte dai nomi più curiosi: della Donnola, della Stufa, del Diluvio, della Spugna.
All'interno di queste grotte erano stati creati originali giochi d'acqua, e automi di marmo si muovevano grazie a ingegnosi meccanismi nascosti.

Tutto ciò estasiava i visitatori, che restavano affascinati anche dai suggestivi effetti sonori, creati dal muoversi delle acque, che imitavano il canto degli uccelli o producevano veri e propri concerti musicali.
La villa di Pratolino visse la sua stagione migliore finché Francesco fu in vita, ma dopo la sua morte fu pressoché abbandonata.

Solo un secolo dopo, vi fu un altro breve momento di splendore, grazie a Ferdinando, figlio di Cosimo III; egli, amante della musica e della letteratura, nel 1697, costruì nel parco un teatro, organizzando concerti e spettacoli di qualità e dando vita a uninteressante stagione culturale.
Dai principi alla Provincia. Poi, il parco e la villa caddero in totale disuso, fino allavvento al potere dei Lorena.

Nel 1823, la villa - la cui struttura versava in pessime condizioni - è completamente distrutta per volere di Ferdinando III di Lorena, che incarica il suo architetto di ridisegnare completamente il parco, ampliandone la superficie e mutandone l'aspetto, da manieristico, a giardino all'inglese.
Nel 1872, la proprietà passa ai principi Demidoff, che con impegno recuperarono ciò che rimaneva di tanto antico splendore: ristrutturarono la paggeria medicea, aggiungendovi un'ala, creando così il nuovo nucleo architettonico principale del parco.
Questo edificio, il tempio dalla bella cupola esagonale del Buontalenti, il Colosso dell'Appennino (l'immensa statua, opera del Giambologna, simbolo stesso del parco) e poche altre cose, è ciò che resta di questo luogo - nonostante tutto - ricco di fascino e atmosfera.
Dopo i Demidoff che, inizialmente, ebbero grande cura della tenuta e ne ampliarono anche la superficie agli attuali 155 ettari, tutto cadde nuovamente nel totale abbandono.
Dal 1981, la tenuta è proprietà della Provincia di Firenze che ha reso pubblico il parco e ha operato un grande lavoro, sia di ricerca storica - curando studi e importanti pubblicazioni in merito - sia di ripristino e mantenimento, e cui va il merito di aver salvato dalla speculazione edilizia questa bellissima porzione di territorio.
D'estate sport, stelle, musica e massaggi. Il parco oggi è meta di moltissime persone che qui, oltre ad ammirare il verde e le opere d'arte, trovano occasioni di ogni tipo per divertirsi, rilassarsi, socializzare.
Sono davvero tanti gli eventi, gli incontri, le iniziative organizzate dalla Provincia di Firenze ogni anno in collaborazione con Enti e Associazioni.




Il parco è aperto ven./sab./dom.
dalle 10.00 alle 19.00.
Loc. Pratolino - Vaglia
Telefono: 055409155
www.provincia.fi.it